Quanto tempo serve per essere esperti dell’arte?

Flavio Toniolo • ott 11, 2018

Non è possibile stimare un tempo utile per apprendere il Taiji Quan

Non è possibile stimare un tempo utile per apprendere il Taiji Quan. Infatti, ci sono diversi fattori che concorrono e che aiutano a formare un esperto praticante di Taiji Quan.

Dipende molto dalla persona e dal maestro a cui ci si affida. Taluni maestri non conoscono appieno l’arte, o la conoscono solo parzialmente, per cui a volte è preferibile passare ad un altro maestro.

Una volta trovato un buon maestro, l’atteggiamento di una persona e la sua perseveranza sono fondamentali per diventare un esperto dell’arte.

La volontà iniziale è fondamentale. Il dire a se stessi “voglio apprendere l’arte del Taiji Quan ”, insieme alla forza di volontà e all’intenzione di realizzare questo proposito, deve essere una costante per tutto il tempo della formazione. Va inoltre aggiunta una quotidiana buona dose di perseveranza e pazienza.

L’apprendimento di un’arte non finisce mai, ed ancor di più nel Taiji Quan viste le innumerevoli sfaccettature e conoscenze da interiorizzare. Ho iniziato il Taiji Quan proprio perché l'apprendere non avrebbe avuto fine. Si può iniziarne lo studio in qualsiasi momento e continuarlo fino alla fine della nostra vita. Anche qui vale il detto: «Non si finisce mai di imparare».

Pur possedendo tutte le doti per apprendere l’arte, i risultati possono essere diversi da persona a persona. Persone con le stesse doti, ed anche lo stesso carattere, potrebbero impiegarci più o meno tempo. Molto dipende dalla diversità della sequenza di apprendimento, e dalla capacità del maestro di rilevare le doti positive dell’allievo e di esaltarle, affinché egli possa così meglio sviluppare tutte le altre doti necessarie all’apprendimento dell’arte.

L’intelligenza di un allievo lo porta a capire di più rispetto ad un altro e a giungere quindi prima e meglio alla comprensione del funzionamento o meno di un metodo o di una tecnica.

L’intelligenza, la comprensione e la perseveranza trasformeranno l’allievo in un maestro. In mancanza di tutto questo rimane un praticante, anche un buon praticante, ma difficilmente diventerà un maestro che sa trasmettere arte e passione.

Aggiungo che studiare i classici ed approfondirli con la costanza della pratica aiuta a raggiungere i più alti livelli.

Qui trovi le notizie e i contributi di Flavio Toniolo, maestro di stile Yang

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Hou Tie Cheng nasce nel 1951 a Wuqiao nel cuore della provincia dell’Hebel. All’età di 2 anni si trasferisce insieme ai genitori a Tianjin, dove resterà fino ai suoi 16 anni. In questo periodo, per motivi di salute e per volontà dei genitori inizia a praticare lo stile esterno Wai Jia Quan. Fino ai 16 anni, sotto la guida del Maestro Hao Shou Chun, il giovane Hou Tie Cheng pratica gli stili esterni del Wai Jia Quan e contemporaneamente inizia ad avvicinarsi al Suai Jiao (una disciplina sportiva di origine mongola che per molti aspetti si avvicina al Judo). Trasferitosi ad Handan tocca per la prima volta l’arte del Tai Chi con la pratica degli stili interni del Nei Jia Quan (Paqua Chang, Xing Yi Pai e Taiji Quan). Soltanto otto anni dopo, dopo esser diventato professionista di Suai Jiao, conosce il Maestro Yang Zhenji, che seguirà per tutta la vita . Questo incontro cambiò la vita del Maestro Hou. Affascinato dalle sue abilità marziali, Hou, segue fedelmente e giornalmente la via del Maestro Yang Zhenji per oltre 10 anni prima diventare suo discepolo. Questo lo portò a raggiungere una conoscenza eccelsa dell’arte del Tai Chi e a diventarne uno dei più vicini discepoli del Maestro Yang Zhengji. Il Maestro Yang Zhengji ha nominato nella sua vita, ed in un’unica occasione, 80 discepoli. La solenne cerimonia avvenne il 30 luglio 1995, anche su consiglio della moglie anch’ella autorevole Maestro . Nella cerimonia, lo studente si inginocchia di fronte al maestro e gli giura devozione come ad un padre . Questo gesto viene confermato dall’ideogramma cinese di “maestro” a cui si associa anche quello di “padre”. Oltre alla devozione, il discepolo, giura fedeltà nella trasmissione di quanto appreso senza alcuna possibilità di modifica, nel rispetto del Maestro e degli antenati prima di lui. Dopo essere stato riconosciuto discepolo dal Maestro Yang Zhenji, Hou, comincia ad insegnare nel parco cittadino di Handan . Qui può tramandare la sua conoscenza unicamente per passione e senza guadagnare da essa, come dall’ordine impartitogli dal Maestro Yang Zhenji. Il Maestro Hou, quindi, mantiene se stesso e la propria famiglia lavorando come guardiano in una fabbrica. Questo lavoro gli permette di ampliare ed approfondire la sua conoscenza del Taiji Quan, grazie all’insegnamento che svolge nella scuola all’interno della fabbrica ed i legami che continua ad intrattenere con i membri della famiglia Yang che abitano proprio nel vicinissimo villaggio di Yongnian. Hou lavorerà in questa fabbrica dai 26 anni fino ai 60 anni, età in cui raggiunse la pensione. Hou inizia a guadagnarsi da vivere con il Taiji Quan dal 2007, dopo la morte del Maestro Yang Zhenji. Il fatto di essere stato discepolo di Yang Zhenji ha sempre permesso ad Hou di frequentare liberamente gli altri fratelli Yang Zhenduo e Yang Zhenguo , così come altri accreditati maestri della famiglia, tra cui il famoso Fu Zhong Wen . Queste frequentazioni portano grande luce sulla vita del Maestro Hou, sempre facilitate dalla vicinanza abitativa di tutti questi importanti maestri. Il Maestro Hou torna a vivere a Tianjin, in un appartamento che il figlio acquista per lui nel 2007, ma rimane solo pochi mesi. Decide quindi di trasferirsi a Pechino . Insegna Taiji agli studenti universitari, successivamente al parco del Palazzo d’Estate ed infine al parco vicino al Museo Militare, dove il nostro Maestro Toniolo ha avuto modo di conoscerlo nel 2012. A Pechino diventa il riferimento del Taiji Quan della famiglia Yang. Nel 2011 dall’agenzia cinese di Pechino, che il nostro maestro Flavio Toniolo aveva incaricato per la ricerca del M° Hou, è stato presentato come il migliore maestro ed il riferimento dello stile Yang tradizionale a Pechino e non solo. Nel 2014, gli sforzi fatti durante gli allenamenti di Suai Jiao praticato in gioventù, fanno emergere dei forti dolori alla schiena. Dolori che lo porteranno a tornare a Tianjin e a subire un importante intervento. Riuscirà a camminare grazie all’ausilio di 4 chiodi posizionati lungo la colonna vertebrale. Attualmente insegna a Tianjin solo a qualche discepolo (o a piccoli gruppi di discepoli) che giungono da Pechino, Handan e da altre città della Cina. Rispetto agli anni precedenti al suo importante intervento alla schiena, il suo insegnamento si è limitato moltissimo ed è riservato solo a qualche discepolo, coloro che lui considera “figli”. Quella del M° Hou è stata una vita piena di emozioni, cambiamenti, grande sacrificio, un grandissimo amore e passione per l’arte del Taiji Quan, grande rispetto del suo Maestro Yang Zhenji del quale ha sempre rispettato le sue volontà. In tutta la sua vita ha avuto molti studenti ed ha nominato molti discepoli, di cui ultimo ed unico straniero il Maestro Flavio Toniolo . I Maestri precedenti a Hou, Yang Chengfu, Yang Zhenji e lo stesso Hou Tiecheng, non hanno ammesso studenti stranieri fra i propri discepoli . Questa è la prima volta che uno studente “non cinese”, entra a far parte della linea di trasmissione ed eredita a pieno diritto le conoscenze della famiglia.
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