Il Tao di una vita lunga

Flavio Toniolo • 11 ottobre 2018

Avevo 23-24 anni quando lessi il libro del Maestro Chee Soo

Pochi giorni fa sono stato invitato a Radio Verona per un’intervista come maestro di T'ai Chi. Come in tutte le interviste fatte, dopo un po’ tutti mi chiedono:

Maestro, come si è avvicinato al T’ai Chi?

A partire da un libro

Avevo 23-24 anni quando lessi il libro del Maestro Chee Soo: un maestro cinese di Coventry, una città situata a 150 km a Nord di Londra. Il libro si intitolava “Il Tao di Lunga vita: l’arte cinese del Ch’ang Ming”. Un libro che avevo comperato a pochi soldi negli anni '80 sulle bancarelle sotto la basilica palladiana di Vicenza. In quel tempo ero molto attratto da una dieta che desse delle indicazioni di benessere. Lunga vita per me significava prendersi cura di se stessi, con una giusta dieta e una corretta attività fisica. Pensavo che così facendo si avrebbe avuto la possibilità di vivere sani e più a lungo.

Il Maestro Chee Soo non parlava solo di dieta, parlava anche di Taiji Quan (che si legge Taicì Ciuàn) e dei suoi seminari estivi, delle erbe della salute e di tanto altro ancora. Chee Soo non viveva di questo, ma aveva un suo lavoro e durante il suo tempo libero si dedicava a questo suo meraviglioso mondo aiutando il prossimo. Proprio durante la lettura dissi: anch’io voglio essere come Chee Soo .

Lo pratichi a qualsiasi età

Chee Soo si vantava di non essersi mai ammalato, proprio per l’equilibrio raggiunto con queste arti. Tutto questo mi affascinò ed in particolare il mondo del Tai Chi. Parlava del Taiji Quan come qualcosa che potevi iniziare a qualsiasi età e che potevi continuare per tutti i giorni della vita. Il Taiji Quan non è come molti sport che sono legati unicamente al corpo che, quando raggiunge il suo apice, comincia la sua fase discendente. Inizi da giovane e dopo un po', quando a 30-35 anni il corpo viene meno, i risultati calano e non puoi più essere un agonista. Ti devi praticamente accontentare di qualcosa che è legato unicamente al tuo corpo, il quale, quando raggiunge il suo apice comincia con la fase discendente.

Ci sono forze diverse: ho scoperto il "Qi"

Il Taiji Quan non è così. I cinesi dicono che abbiamo una forza fisica “Li” e un’altra energia interna (o forza vitale) chiamata “Qi”. Con il passare degli anni la forza Li tende a calare, mentre la forza Qi con la pratica del Taiji Quan tende ad aumentare, sopperendo alla mancanza di Li. Per cui anche il vecchietto sarà capace di averla vinta su un gruppo di giovani. La sua forza fisica non sarà al massimo, ma la sua maturità nella pratica del Taiji Quan può portare al massimo il suo Qi.

Scrissi al Maestro Chee Soo e frequentai i suoi seminari per due estati

Quando lessi questo, scrissi al Maestro Chee Soo, frequentai i suoi seminari per due estati di seguito e impiegai con lui tutto il mio tempo disponibile. Ancora oggi continuo il Taiji Quan con lo stesso entusiasmo di allora. Pratico cercando di accrescere il mio Qi, ben sapendo che anche per me il Li comincerà a calare. Il perseverare nella pratica e la passione che l'accompagna è la chiave del successo, della salute, della lunga vita e del nostro benessere.

La pratica del Taiji Quan ci permette di imparare e di stare in forma per tutti i giorni della nostra esistenza.

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