Non c'è rilassamento, se non nella stabilità della posizione
Quando parlo di stabilità durante le mie lezioni, porto sempre come esempio la figura solida del cono
Quando parlo di stabilità durante le mie lezioni, porto sempre come esempio la figura solida del cono. Per aumentare la stabilità dell’equilibrio statico del cono devono essere considerati due elementi:
- la distanza fra il centro di gravità (o baricentro) del cono ed il suo piano d’appoggio, che deve essere minima;
- l’area della base del cono, che deve essere più ampia possibile.
Quindi, riassumendo, per avere una buona stabilità (così anche nel Taiji Quan!), dovremmo avere un’ampia base d’appoggio e un centro di gravità basso. La posizione del Taiji Quan a cui sto pensando è la posizione MA-PU molto usata nelle arti marziali cinesi, la cosiddetta posizione del cavaliere: i 2 piedi sono paralleli, la piante dei piedi poggiano completamente a terra, le 2 gambe formano un arco così come il cavaliere in sella al suo cavallo, il centro di gravità va abbassato a terra per aumentarne la stabilità.
Nel Taiji Quan la posizione di MA-PU è un po’ più alta rispetto agli stili esterni, dove si predilige l’uso della forza fisica, che i cinesi chiamano LI. In ogni caso la posizione MA-PU garantisce per i praticanti delle arti marziali cinesi una buona stabilità.
Nel nostro corpo vi è inoltre un’energia chiamata QI molto spesso tradotta dal cinese in lingua occidentale come “energia vitale”. Il QI può modificare il suo scorrere se non si ha una corretta posizione del corpo e se non è rilassato. Si può quindi aggiungere che una posizione che non garantisca una buona stabilità non agevola una buona circolazione del nostro QI.
La pratica del Taiji Quan avrà quindi un giusto rilassamento, una buona stabilità ed una buona circolazione del QI.
La figura solida del cono quindi può insegnarci molto: piedi ben poggiati, gambe inarcate come il cavaliere ed il centro di gravità più basso rispetto alla posizione eretta. L’asse del cono passa attraverso la sommità del nostro capo, percorre tutta la colonna vertebrale e cade nel mezzo dei nostri due piedi. Ritornerò ancora sull’argomento.