I valori dell'artista marziale

Flavio Toniolo • 11 ottobre 2018

Il Wu-De è come i dieci comandamenti

Nelle arti marziali cinesi, così come nel comportamento militare, si sono da sempre individuate delle qualità morali che l'allievo, lo studente o il soldato, dovrebbero avere. Mi occupo principalmente di arti marziali cinesi e in via esclusiva di Taiji Quan dello stile Yang e come maestro riporto le mie esperienze.

Il Wu-De è come i dieci comandamenti

La parola cinese Wu-de si riferisce al codice etico delle arti marziali cinesi. Una sorta di dieci comandamenti per i propri seguaci. In diverse epoche, ma anche in diverse scuole, possiamo rilevare diversi valori. Molti di questi sono ispirati al Confucianesimo e anche all’Islamismo. A volte si usano parole diverse per dare lo stesso indirizzo di valore.

Con il Wu-de il maestro voleva delineare il suo allievo ideale. Quindi ogni maestro elaborava e dettagliava un suo codice di etica marziale, che, in sostanza, assomigliava a quello di altri maestri. Influivano anche le esperienze che il maestro viveva con i suoi allievi e, principalmente, le delusioni che il maestro riceveva dai suoi allievi.

Le delusioni del maestro

In un rapporto già in essere, un maestro rimane deluso quando la fiducia viene meno, quando l’allievo si vanta di sapere : quando cioè viene meno l’umiltà. Ma anche quando il rispetto dell’allievo nei confronti del maestro comincia a calare. Questo è alla base di un buon rapporto tra maestro e allievo.

Altra parola molto importante è la fedeltà alla scuola e al maestro : la frequentazione di altri maestri non è gradita e in quasi tutti i casi non è permessa. Uno dei due maestri, prima di iniziare o continuare, ti chiederà di fare una scelta.

Un maestro ha piacere di trovare nell’allievo ideale anche lealtà, rettitudine e sincerità. Il rispetto delle regole, fa si che il maestro si renda maggiormente disponibile e si apra senza limiti all’allievo. Il venir meno di una di queste regole provoca contrazione da parte del maestro nel trasmettere il suo insegnamento.

Nella mia nomina di discepolo di una delle scuole più famose di Taiji Quan stile Yang, prima della cerimonia il mio maestro ha ripetuto che, per essere nominato discepolo dovevo avere un comportamento onesto , che non viene trasmesso il titolo di discepolo a chi ha avuto a che fare con la giustizia, a chi ha cattive abitudini, a chi non è persona buona e sincera, a chi è dedito all’alcool o assume droghe. Nelle arti marziali cinesi c’è un detto:

"Uno studente trascorrerà tre anni in cerca di un buon insegnante, e un insegnante verificherà se una persona è un vero allievo per tre anni."

Devo aggiungere che nel tempo le persone cambiano e purtroppo non sempre accrescendo i valori sopra richiamati. Basta che uno dei valori, quali l'umiltà, il rispetto, la sincerità, la fiducia e la fedeltà cali, che anche tutti gli altri si indeboliranno. Ugualmente se ne facciamo crescere uno solo, anche gli altri gradualmente cresceranno.

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